Magdi Cristiano Allam è vicedirettore ad personam del "Corriere della Sera". È particolarmente attento e appassionato alle tematiche che concernono la realtà dei modelli di convivenza sociale in Occidente, quali democrazia e diritti umani, identità nazionale e cittadinanza, immigrazione e integrazione. Nato al Cairo nel 1952, si è laureato in Sociologia all'Università La Sapienza di Roma. Da Mondadori ha pubblicato: Diario dall'Islam (2002), Bin Laden in Italia. Viaggio nell'islam radicale (2002), Saddam. Storia segreta di un dittatore (2003), Kamikaze made in Europe. Riuscirà l'Occidente a sconfiggere i terroristi islamici? (2004), Vincere la paura. La mia vita contro il terrorismo islamico e l'incoscienza dell'Occidente (2005), Io amo l'Italia. Ma gli italiani la amano? (2006), Viva Israele. Dall'ideologia della morte alla civiltà della vita: la mia storia (2007). Ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui il Premio Saint-Vincent di giornalismo, l'Ambrogino d'oro del Comune di Milano, il Premio internazionale Dan David e il Mass Media Award dell'American Jewish Committee. Tramite il suo sito www.magdiallam.it promuove un movimento per la riforma etica della cultura politica e delle istituzioni pubbliche in Italia. È sposato con Valentina Colombo e, complessivamente, hanno quattro figli: Sofia, Alessandro, Martino e Davide.
"Per cinquantasei anni ho percepito me stesso come
musulmano e, intorno a me, gli altri mi hanno individuato
come un musulmano. A cinquantasei anni sono rinato da
cristiano azzerando l'identità islamica, che ho
consapevolmente e volutamente rinnegato. Dentro e fuori di
me tutto cambierà. Nulla sarà più come prima." Nella notte del
22 marzo 2008, durante la Veglia pasquale celebrata da papa
Benedetto XVI nella basilica di San Pietro, Magdi Allam ha
ricevuto dalle mani del pontefice i sacramenti dell'iniziazione
cristiana (battesimo, cresima, eucaristia) ed è diventato Magdi
Cristiano Allam ("Ho scelto il nome Cristiano perché ho
voluto che il messaggio fosse semplice ed esplicito. Chi mai
potrebbe dubitare che Magdi Cristiano sia cristiano?"),
completando un lungo e sofferto percorso che lo ha spinto a
sancire il definitivo distacco dall'islam, la religione ereditata
dai genitori, e da una storia personale di dubbi e lacerazioni.
Com'era facile prevedere per chi nell'ultimo decennio è stato
il musulmano che più di altri si è speso per affermare in Italia
un islam della fede e della ragione, tanto da diventare
bersaglio di minacce di morte da parte degli integralisti
islamici che lo costringono a vivere sotto scorta, l'evento ha
suscitato non solo l'interesse dei mass media di tutto il mondo,
ma anche roventi polemiche, alimentate da quanti hanno
considerato la decisione di Allam di rendere pubblica la sua
professione di fede, e quella del papa di ratificarla, una sorta
di "provocazione", un modo di soffiare sul fuoco della "guerra
di religione" e dello "scontro di civiltà". Puntuali sono arrivate
le condanne degli estremisti islamici, ma aspre critiche sono
venute anche dai "musulmani moderati", dai laicisti e da taluni
esponenti della comunità cristiana. Ben più numerose, però,
sono state le manifestazioni di affetto e solidarietà. Grazie
Gesù è il racconto, ispirato ed emozionante, di una
conversione religiosa, è un grido d'allarme in difesa della
sacralità della vita e della dignità e libertà della persona e,
insieme, un forte messaggio di speranza per un'autentica
cultura del dialogo e della pace. Una cultura che non può
fondarsi sul relativismo etico e sul "politicamente corretto",
ma solo sulla condivisione dei valori inalienabili e inviolabili
della nostra umanità.
"lo sono un ex musulmano che ora, da cattolico, intende essere
testimone di una verità storica e promotore del riscatto di
valori e di un’identità senza cui l'Occidente, che affonda le sue
radici nella fede e nella cultura giudaico-cristiana, non potrà
affrancarsi e confrontarsi costruttivamente anche con i
musulmani. Pur prendendo radicalmente e definitivamente le
distanze dall'islam in quanto religione, sono assolutamente
convinto che si possa e si debba dialogare con tutti i
musulmani che, in partenza, condividono, senza se e senza
ma, i diritti fondamentali della persona e perseguono il
traguardo di una comune civiltà dell'uomo."