Forse non è cosi vero che l'istinto materno non sbaglia
mai.
A volte scegliamo di non dare peso a una piccola crepa,
un'incrinatura impercettibile, che a poco a poco scalfisce,
fino a squarciare.
Così succede a Carlo, che all'improvviso si ritrova inerme
«come chi è rimasto dalla parte sbagliata di un fiume
dopo il crollo di un ponte». Perché Isabel, sua moglie,
lotta contro i propri demoni nell'accanito inseguimento
di una purezza assoluta. Che svuota, logora, annienta.
Anche il loro bambino.
Marco Franzoso ha scritto una storia attuale e sovversiva,
che sfida molti luoghi comuni. Una storia dura raccontata
in punta di penna, che non ti togli più dalla testa.
«Quando infine mi passarono il bambino, una fitta di
felicità mi lacerò il petto. Respirai forte per non crollare.
Lo tenni in braccio e pensai che ce l'avevamo fatta.
Almeno fino a lì ce l’avevamo fatta».
è nato nel 1965 in provincia di Venezia, dove attualmente vive. Nel 1998 ha pubblicato il romanzo Westwood dee-jay (Baldini & Castoldi), da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale, e con Marsilio i romanzi Edisol-M, Water Solubile (2002) e Tu non sai cos'è l'amore (2006, Premio Castiglioncello), anch'esso diventato uno spettacolo teatrale.