"Se quello di Dan Brown fosse solo un thriller, non importa se di buona, mediocre o cattiva qualità, al massimo si potrebbe rimproverargli l'irrispettosa leggerezza di aver tirato in ballo Nostro Signor Gesù Cristo, con ciò offendendo non solo la Chiesa cattolica, ma la fede cristiana nel suo complesso. Il fatto è però ch'egli ha fin dalla Prefazione dell'edizione originale del suo romanzo, poi fatta sparire nella versione italiana, affermato che quel che scrive è frutto di attenta ricerca e corrisponde alla verità storica."
è nato nel 1940 a Firenze, dove insegna storia medievale presso l'Istituto di studi umanistici.
È Directeur d'Etudes alla EHESS di Parigi e Fellow della Harvard University (Fondazione Berenson). Autore di saggi sulle origini della cavalleria, sulle Crociate, sui rapporti fra Oriente e Occidente, ha pubblicato fra l'altro le biografie del Barbarossa e di Giovanna d'Arco e ha collaborato con testate come "II Settimanale", "Storia illustrata", "Messaggero Veneto", "Panorama", "il Giornale", "il Tempo". Attualmente collabora con "II Sole 24 Ore", "Avvenire" e il "Quotidiano Nazionale".
Si è cimentato col romanzo storico con L'avventura di un povero crociato e col Guardiano del Santo Sepolcro, scritto in collaborazione con Simonetta Della Seta, nel romanzo poliziesco, anch'esso a fondo storico, con Lo specchio nero, scritto a quattro mani con Leonardo Gori.
Nel volume L'intellettuale disorganico ha tracciato la sua coraggiosa autobiografia intellettuale e nel saggio Astrea e i titani ha affrontato i temi della globalizzazione e dello scontro fra civiltà. Fa parte del comitato scientifico delle riviste "Percorsi" e "Imperi" ed è stato membro del CdA della Rai.