nata a Genova, laureata in Scienze politiche, vive e lavora a Roma.
Giornalista, ha realizzato per il Tg1 e le rubriche televisive del telegiornale innumerevoli servizi con interviste a personaggi illustri in vari campi, personalità politiche, straniere e italiane, rampolli di famiglie reali, premi Nobel, importanti rappresentanti del mondo della cultura, della musica, dell'arte.
"Il caso è lo pseudonimo di Dio quando non vuole firmare", Marina Como inizia così l'introduzione al suo libro, con una citazione di Anatole France che cala il lettore nello spirito giusto.
Si tratta di un interessante quanto curioso campionario di episodi che hanno come protagonisti personaggi dello spettacolo, del mondo politico e culturale, tutti vittime o beneficiari del Caso.
L'incontro tra Ingrid Bergman e Roberto Rossellini, la passione per il ballo della principessa Diana, la morte di Grace di Monaco e quella di Natalie Wood, l'incidente che fu fatale a James Dean, la nascita di Chiara Mastroianni e altri episodi ancora, sono raccontati con intelligenza e sagacia.
L'ironica e disincantata penna dell'autrice trasporta il lettore, senza che se ne renda conto, a fare riflessioni sul proprio destino e a interrogarsi sull'importanza dei dettagli, a prima vista insignificanti, che invece determinano la direzione di una vita.