Poeta e scrittore, nato a Prata D'Ansidonia (AQ). Vive e risiede a L'Aquila; Ha conseguito, oltre a vari piazzamenti d'onore, i seguenti primi posti: Montecatini: Prosa Poetica e Poesia d'Amore; Viareggio: Poesia sociale. Narrativa, Satira; Altopascio (LU): Poesia sociale e Narrativa; Vada (LI): Poesia e Narrativa; Bolsena (VT): Narrativa, Favola e Poesia; La Verna (AR): Narrativa; S. Margherita Ligure (GE): Narrativa; Venezia: "Autunno Veneziano": Narrativa Firenze: Narrativa; Repubblica S. Marino: Satira, Narrativa, Poesia Sociale e Poesia Religiosa; Paganica-L'Aquila: Poesia Sociale; Roma: Poesia d'amore; La Spezia: Premio II Golfo: Favola; Deruta (PG): Favola; Pontremoli (MS) Vincitore del Trofeo L'Appennino e la sua Gente per la Narrativa; Norcia (PG): Poesia a terna libero; Assisi (PG): Poesia di argomento ecologico; Monte Castello di Vibio ( PG) : Narrativa. E' plu-riaccademico di merito, nonché dottore H.C. per l'Accademia Italiana Gli Etruschi, e N.H. per L'Accademia Gentilizia II Marzocco (FI). Ha pubblicato: 2001 - Scorci di Vita del Novecento "Edizioni A.P.E." Terni - Narrativa; 2004 -Poesie e Prose Poetiche "Edizioni IAED" L'Aquila - Poesia.
Molto volentieri rispondo all'invito di Paride Duronio a scrivere una brevissima presentazione al
suo volume su don Natale Mariani.
Spesso parlando con i sacerdoti aquilani, ho suggerito a qualcuno (che ama la storia della nostra
Chiesa Aquilana) di raccogliere notizie su alcune figure esemplari di nostri sacerdoti, che hanno
lasciato una bella testimonianza in mezzo al nostro popolo.
Paride Duronio è venuto, inconsapevolmente, incontro a questo desiderio dell'Arcivescovo e di
gran parte del nostro clero illustrando la figura e l'opera di un grande pastore d'anime, don Natale
Mariani.
Don Natale, nato a Bazzane (L'Aquila) il 23 settembre 1889, fu ordinato sacerdote il 29 giugno
1915. All'inizio fu incaricato dell'insegnamento nel nostro Seminario Diocesano e presso le
monache del Monastero di S. Basilio, in L'Aquila. Nel maggio del 1918 (sul finire della Prima
Grande Guerra Mondiale) fu nominato Parroco a S. Maria del Ponte in Tione degli Abruzzi. Era
allora Amministratore dell'Arcidiocesi Aquilana Mons. Giovanni Garigliano. E don Natale accettò
subito. Rimase a Tione fino all'anno 1948 (trent'anni!). Successivamente, per venire incontro alla
sua situazione di salute, fu inviato in un luogo più pianeggiante: la parrocchia di Cese di Preturo. Vi
rimase fino alla morte, il giorno 11 settembre 1951.
Dalla pregevole biografia del Duronio, risalta la figura di un Pastore che ha saputo distinguersi per
le sue grandi virtù sacerdotali, le sue notevoli doti umane e la sua notevole cultura. Don Natale
Mariani è uno di quei sacerdoti formati in un periodo in cui nei Seminari l'educazione era tesa a
plasmare dei ministri della Chiesa pieni di una sincera pietà, una profonda spiritualità, e una solida
cultura.
Don Natale, appena giunto a Tione, espresse così il suo programma sacerdotale: "Nato ricco, desidero vivere in povertà e morire poverissimo." E' chi ebbe la fortuna di conoscerlo ebbe anche la riprova concreta della verità di questo suo austero ed evangelico programma. Ma si prese cura non solo delle anime dei suoi parrocchiani. Ebbe presente tutte le esigenze del suo popolo, soprattutto dei giovani. Per questi giovani organizzava corsi di insegnamento. E molti dei suoi alunni sono diventati uomini che si sono fatti onore nella società, e in vari settori dell'organizzazione statale.
E' rimasto in tutti vivo il ricordo della casa don Natale, sempre aperta, soprattutto ai giovani (i quali spesso saccheggiavano anche la dispensa). Questo amore e questa straordinaria dedizione ai giovani gli attirarono le ire dei gerarchi fascisti, i quali erano preoccupati che i giovani, invece di frequentare la "Casa del Fascio", assediavano ogni giorno, la casa del Parroco. Ma la comunità di Tione, accertasi di questa volontà di aggressione ai danni di don Natale, fece suonare le campane e mise in fuga la squadracela fascista.
Un altro fatto significativo avvenne durante l'occupazione tedesca (1944). Fu sorpreso dai tedeschi mentre andava a rifornire di viveri i giovani di Tione rifugiatisi alle Pagliare. Fu arrestato e messo in prigione all'Aquila. Uscì dal carcere grazie all'intervento dell'alierà Arcivescovo Carlo Gonfalonieri.