Poeta e scrittore, è nato a Taranto il 16 settembre del 1981. Si è laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche "Orientale" di Napoli. Appassionato di cinema, storia dell'arte e lingue straniere, ha iniziato a scrivere per diletto all'età di quindici anni. Qualche anno dopo ha incontrato a Taranto il narratore e poeta italiano Roberto Pazzi, col quale ha stretto in seguito un profondo rapporto epistolare e che ha scritto una presentazione della sua prima opera poetica, la silloge L'uomo solo (Scorpione, 1999). Sue liriche sono state pubblicate sull'antologia dei poeti "La Vallisa" (Bari). Tra premi e segnalazioni ricordiamo il Primo Premio "Pirandello" (Agrigento, 2000). La sua ultima pubblicazione è il romanzo Deja-vu (Foggia, 2003) per i tipi della Bastogi, prefato da Romano Battaglia. Vive e lavora a Taranto, dove collabora con mezzi d'informazione e operatori culturali.
Esco dalla metropolitana, come se stessi venendo fuori
da un film o da un romanzo, immerso nel silenzio, il
mio, in cerca, più che mai, di un senso a tutto quel che
mi è accaduto, incurante dei passanti, delle auto, dei
visi della gente, dell'odore di ozono che ho sempre
amato, della pioggia torrenziale che mi bagna senza
che io possa o voglia ripararmi: sono nudo, ancora una
volta.
Una strada dissestata, abbandonata a sé dall'incuria di
un'amministrazione negligente. Una curva. Una
macchina ad alta velocità. E poi il nulla, solo una luce
di fronte. Tra sogno e realtà Guido ripercorre il suo
passato attraverso un ricordo sfocato, eppure
minuzioso, di frammenti e sensazioni. Il buio tra
un'immagine e l'altra, la certezza e il suo esatto
contrario. Da una Taranto affascinante e corrotta a una
Napoli vissuta da studente universitario, dal Canada a
Roma, inseguendo il sogno di tutta una vita. Mettersi in
gioco può essere più duro di quanto si possa
immaginare. È come spogliarsi di tutto, anche di se
stessi. È come camminare nudi sotto la pioggia,
ascoltando le sue parole.
Attraente il titolo "Le parole della pioggia". La pioggia
parla: il suo cadere forte o scivolare lieve sulle cose e
sul mondo è musica, canzone, melodia, soprattutto
quando ad ascoltarla è un uomo che in quell'attimo "si è
spogliato di tutto". E rimane lì, solo con se stesso, a
sentire una voce che sale su dall'anima e si espande per
divenire coro con l'universo intero. Un uomo che
insegue un sogno in una vita "tristemente meravigliosa,
d'una bellezza naturale, disarmante, che intenerisce il
cuore".
Un bel romanzo di emozioni, sensazioni, ricordi,
descrizioni. La storia si dipana tra Taranto e Napoli, tra
il Canada e Roma. Un libro affascinante, che
incuriosisce il lettore pagina dopo pagina, da leggere in
un pomeriggio d'estate, quando fuori cade magari la
pioggia. E come per magia la pioggia ci svelerà insieme
alla parola scritta, i segreti dei sogni e della vita.