“Il Molinello 2007” - Riccardo Nencini

Copertina di "Dizionario della Libertà"

Dizionario della Libertà

A cura di Alba Donati e Paolo Fabrizio Iacuzzi
Introduzione di Riccardo Nencini
Con un saggio di Mario Luzi
Postfazione di Pär Larson e Nicoletta Maraschio

introduzione
Nel 1263, nel registro di creditori e debitori di una com­pagnia senese attiva in Francia, compare per la prima volta la parola - in lingua volgare - libertà («maiestro Piero calonacho di Toli ebe libertà dal deto vescovo di richonosciere la deta denançi a' deti gudici»). Ebe libertà significava, nel caso, ottenere il permesso. Nell'edizione del 1612 - la prima - del Vocabolario de­gli Accademici della Crusca, alla parola libertà corrisponde questo significato: 'Potestà di vivere come ti piace, contrario di servitù'.
Nel tempo a quei due significati primitivi altri se ne sono aggiunti. La libertà, le libertà. Per molti, per troppi, addi­rittura, libertà significa, ancora oggi, poter essere liberi di vivere. Senza alcun altro aggettivo. La parola, insomma, ha fatto molta strada sul piano dei diritti in significative aree geografiche; in altre, stenta a marciare, compressa in un angolo, presente esclusivamente in un vocabolario inaccessibile ai più, termine concepito per dividere e non per unire, per imperare e non per condi­videre. Una parola a due velocità, strappata, contesa, amata, negletta. Una parola, sappiamo bene, che spesso ha fatto e fa il paio con dolore, sofferenza, passione, emozione, guerra, conflitto, pace. Sappiamo anche che ha bisogno di un esercizio continuo, che si rafforza praticandone i significati migliori, via dalle costrizioni, via dagli abusi, via dalle tirannie.
Questo dizionario - il primo nel suo genere - raccoglie i segni divenuti lingue parlate nell'intera Europa e nelle terre bagnate dal Mediterraneo.
Il dizionario è una rete di influssi culturali differenti, di storie narrate da poeti e scrittori, un ponte tra diversità, tra Oriente e Occidente, una babele che, nel nome della libertà, ricerca l'unità un tempo smarrita. Da ogni lettera e da ogni alfabeto una voce declinata, un racconto breve. La somma altro non è che la libertà nelle sue tante facce, volti noti e sconosciuti che la Toscana ha visto scorrere nei secoli riconoscendosi presto in quelli più aperti: l'abolizione della tortura e della pena di morte fino dal 1786, l'accoglienza a Livorno alla diaspora ebraico-sefardita del 1492, gli statuti comunali medioevali padri di libere città e antesignani della borghesia, la generosa partecipazione al Risorgimento e alla Resistenza.
All'Accademia della Crusca che con noi ha curato il Dizionario della Libertà un grazie di cuore.

opera:
Dizionario della libertà
autore:
Riccardo Nencini
editore:
Passigli Editori