“Il Molinello 2005” - Alberto Ronchey

Copertina di "Nero č l'albero dei ricordi, azzurra l'aria"

Alberto Ronchey

Alberto Ronchey, nasce a Roma nel 1926, č stato direttore della "Voce repubblicana", inviato speciale e poi direttore della "Stampa", dal 1968 al 1973 editorialista del "Corriere della Sera" e in seguito di "Repubblica", ha scritto anche per diversi settimanali ("Il Mondo", "L'Espresso", "Panorama").
Č stato ministro per i Beni Culturali e Ambientali dal giugno 1992 al maggio 1994 e in seguito presidente del Gruppo editoriale Rizzoli-Corriere della Sera.
Tra le sue numerose opere di attualitā e politica ricordiamo: La Russia del disgelo (1963) ; Atlante ideologico (1973); La crisi americana (1975), Accadde in Italia. 1968-1977 (1977); Libro bianco sull'ultima generazione (1978); Diverso parere (1983); Giornale contro (1985); I limiti del capitalismo (1991); Fin di secolo in fax minore (1995), Atlante italiano (1997) e Accadde a Roma nell'anno 2000 (1998).

Il Fattore R

"Noi dobbiamo a Ronchey" ha scritto Indro Montanelli "alcuni dei migliori saggi apparsi negli ultimi trenta o quarant'anni nella carta stampata, non soltanto italiana, di politica, economia, sociologia (quella vera): frutto di lunghi soggiorni in tutti i paesi d'Europa, in America, in Cina, in Giappone, d'indagini da 007 nelle loro viscere, di attente e vaste letture." Alberto Ronchey č la compiuta incarnazione di un giornalismo tutto fatti, non ideologico, empirico e molto anglosassone (nelle sue vene, del resto, scorre anche sangue scozzese). Č un italiano anomalo, ma orgoglioso di essere figlio di una cittā amata e odiata come Roma. A sedici anni, prima del 25 luglio 1943, correggeva le bozze e scriveva articoli per fogli clandestini. Da allora ha scritto per i maggiori quotidiani nazionali, ha raccontato l'Unione Sovietica di Chruscev "superpotenza sottosviluppata", Berlino appena divisa dal muro, Cipro sconvolta dalla guerra fra greci e turchi, l'America di Kennedy, l'India, il Giappone, il Sud dell'Italia e la questione meridionale. Č stato l'unico giornalista a raggiungere Kindu dopo il massacro dei tredici caschi blu italiani. Ha scritto numerosi libri, ha inventato formule politiche come la "lottizzazione" per la Rai e il "fattore K" per il partito comunista; č stato docente di sociologia a CāFoscari, ministro dei Beni Culturali con i governi Amato e Ciampi, presidente della Rcs. Č probabilmente il maggior esponente di un giornalismo capace di raccontare il mondo grazie all'osservazione diretta e a un bagaglio continuamente rinnovato di letture, riflessioni, approfondimenti. In questa conversazione, brillantemente condotta da un'altra grande firma del giornalismo italiano come Pierluigi Battista, Ronchey ci guida attraverso le svolte e le crisi che hanno segnato gli ultimi sessant'anni della storia italiana e mondiale. E il pessimismo, il disincanto, il rifiuto delle mode che, insieme al leggendario perfezionismo, costituiscono i tratti caratteristici di uno stile di vita e di pensiero, vanno di pari passo con la curiositā e il bisogno sempre vivo di conoscere e capire il nostro mondo.

opera:
Il Fattore R
autore:
Alberto Ronchey
editore:
Rizzoli