essenzialmente conosciuto per i suoi versi, che
compone dal lontano 1979, e per i saggi critici sulle
poetiche, si è sempre cimentato, nelle penombre del
riserbo, con la narrativa.
Prosa, la sua, che subisce fortemente l'influsso e
l'attrait anglosassone e americano di autori
mainstream come Ramsey Campbell, Robert
Aickman, Bentley Little, William Peter Blatty, Philip
K. Dick, Joe R.Lansdale, W.F.Nolan o degli italiani
Buzzati e Calvino. E' presidente fondatore
dell'associazione culturale Logopea, palestra di
formazione per giovani e meno giovani inclini al
writing e/o al teatro.
Maestro in arti sceniche, esperto in scrittura creativa
presso istituti scolastici di ogni ordine e grado, ha
condotto al migliore esito numerosi P.O.N.
Soggettista e sceneggiatore del lungometraggio
"Legami invisibili", vive e opera in Avellino.
Nella Tokyo compulsiva e assillante di oggi, dove il modello
occidentale cozza e convive con le secolari tradizioni di una
civiltà ancora per molti aspetti sconosciuta e contraddittoria,
Natsuo, madre bella e disperata dell'impenetrabile Shigeru, è
consumata dalle sue ossessioni, divisa tra l'amore appagante e
irreale per il poeta scomparso Shinkiki Takahashi e la torrida
relazione con Shuicki, il caporeparto della fabbrica in cui
lavora, forse yakuza e assassino. Mentre l'anoressica Ida impatta
fatalmente con gli sconcertanti segreti del ramo femminile della
famiglia, Rosa scopre, grazie al confronto con il passato di
un'ava romantica e combattiva, un varco di sollievo in piena
tempesta emotiva, una seconda opportunità in mezzo
all'umiliazione e ai frantumi, per un'ipotesi di residenza
legittima in un mondo dall'ordine precario, nonostante tutto,
però, ancora distante dal capolinea. Dal lussuoso appartamento
di una Parigi eidetica, un bizzarro gruppetto di studiose,
soggiogate dai loro stessi poteri, organizza invece passeggiate
indietro e avanti nel tempo, per incontrare George Sands o
l'estremità del nulla, quando l'umanità suicida si sarà estinta.
Lucia è persuasa che qualcosa di maligno e di pericoloso covi
dietro la maschera cordiale della vicina di casa adesiva e
importuna, sempre più attratta dal suo bambino.
Nei giardinetti pubblici, l'incolore, inoffensivo Goffredo
s'intrattiene con i colombi e con la scimmia sulla spalla di una
devastante solitudine, finché non s'imbatte in una coppia di
dolci ragazzini, molto ben disposti verso l'uomo delle caramelle.
Uomini e donne variabili, dotati di personalità asimmetriche,
mossi da spinte nevralgiche, a un passo dall'alienazione e dalla
tragedia, protagonisti o comparse di storie plausibili e
improbabili, costantemente perturbanti: avvolti tutti,
inevitabilmente, dalla tonalità sonnambula, ora intensa, ora
delicatamente rarefatta, del blu, atmosfera di disagio, segnale di
eclissi o sintomo di guarigione.
Una raccolta di racconti esemplare, questa di Armando
Saveriano, ricca di tempeste emotive e di vicende coinvolgenti.
Scrive l'autore nella nota introduttiva: "Sono in debito con la
letteratura anglosassone di nicchia, che oggi ha conquistato il
mainstream. Le mie sono tutte delle ghost - stories, dove a
generare fantasmi sono ossessioni, fobie, complessi, nevrosi".
Interessante il racconto "Nel petto delle donne", ambientato
durante la seconda guerra mondiale. "Sussurrava nei camini"
potrebbe essere una vicenda di follia familiare, a cui ci hanno
ormai abituato le cronache nere di tv e quotidiani. "L'uomo delle
caramelle" è la storia delicata di una solitudine sofferta in
silenzio. "Elogio del blu" tratta sulla civiltà e sul pensiero
nipponico. "E perduta / terrena /ogni speranza" è la versione
romanzata di un detto popolare che sostiene che ci siano delle
persone (donne in particolare) che hanno "le vene negli occhi",
sono cioè inconsapevoli di influssi nefasti.
Il tutto scritto con sapiente armonia e stile inconfondibile, dono
dei grandi maestri della letteratura contemporanea.