Oggigiorno si anela ad attimi di pace, di tregua dal frastagliato e insensato accanirsi di eventi contrastanti che ci suscitano quell'agonico sentimento
del vano e vacuo esserci. Vogliamo giungere all'armonia dei nostri pezzi, riacquistando senso e posizione. L'armonia è condizione suprema a cui i saggi
antichi aspiravano: un ritorno ad una primigenia corrispondenza tra le strutture del macrocosmo e del microcosmo, tra l'anima del mondo e l'anima incarnata
del singolo uomo. Il pensiero intellettivo si sforza, arrancando tra i limiti del quotidiano, di astrarsi e giungere ad identificarsi col dinamismo divino dei
pianeti erranti, nostri speculari.
Allo stesso modo il nostro autore, giunto ora a massima maturazione poetica e intellettiva, torna in armonia con sé abbracciando il suo vissuto tutto, e ci
fa omaggio del suo capolavoro che è anche emblema ed approdo di un'esistenza che ha recuperato con le parole il suo significato più Vero. È l'armonia del
prima e del dopo, dei contrasti che non vengono eliminati ma armonizzati con la liricità dei versi nel complesso eufonico di ogni singola vita.
"La nostra psiche è costituita in armonia con la struttura dell'universo, e ciò che accade nel macrocosmo accade egualmente negli infinitesimi e più
soggettivi recessi dell'anima" (Carl Gustav Jung).
È nata a Torino dove vive e lavora.
Diplomata in ragioneria, chimica e pianoforte; ha un passato impiegatizio piuttosto impegnativo e lavora come libera professionista dal 1994.
Recentemente ha partecipato a concorsi in Piemonte, Liguria e Toscana, ottenendo ottimi consensi.